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Modello 730 online, le sette verifiche per prepararsi all’invio

730

L’anno scorso quasi un milione di italiani ha trasmesso il 730 precompilato nei primi otto giorni. Una corsa all’invio che si ripeterà anche quest’anno a partire dal 15 maggio, giorno in cui i contribuenti che scelgono il fai-da-te potranno accettare o modificare il modello di dichiarazione predisposto dal Fisco. Il 730 può essere visionato sul sito delle Entrate – in modalità ordinaria o semplificata – già dal 30 aprile (si accede dalla propria area riservata con Spid, Cie o Cns) ed è logico aspettarsi che molti di coloro che invieranno subito il modello lo faranno senza correggere o integrare i dati precaricati. Per arrivare preparati, o per non rischiare di perdere per strada qualche bonus, serve comunque qualche riscontro. Dai familiari a carico fino agli acconti versati.


1 Le certificazioni uniche 

Per i dipendenti con più rapporti di lavoro (o per chi ha svolto collaborazioni) bisogna verificare che ci siano tutte le certificazioni uniche. Peraltro, sui dati comunicati al Fisco dai sostituti d’imposta con le Cu non scatta l’esonero dai controlli documentali.


2 Le spese mediche 

Le spese mediche detraibili sono presenti in quasi tutti i modelli 730. Quest’anno farmacie, medici e strutture sanitarie hanno trasmesso circa un miliardo di documenti fiscali alle Entrate (su 1,3 totali): da qui parte quindi una delle verifiche più diffuse. La voce «Vedi dettaglio» sul sito dell’Agenzia consente di esaminare uno per uno gli scontrini, le ricevute e i ticket. Può capitare che alcuni oneri regolarmente trasmessi e inseriti online – ad esempio, il costo di una visita oculistica – non siano confluiti nel totale detraibile riportato in dichiarazione, perché magari bollati come «AA - Altre spese» (bisogna cliccare sulle singole voci per capire cosa è andato storto). In questo caso, l’ammontare delle spese mediche va modificato. Attenzione, però: sul giustificativo che determina la modifica, il Fisco potrà fare controlli documentali; controlli che, al contrario, non vengono eseguiti sugli oneri comunicati all’Agenzia e non variati dal contribuente. Lo stesso accade se una spesa medica detraibile è proprio assente per un disguido di trasmissione alle Entrate: la si può aggiungere, conservando il documento. Da ricordare che i controlli “sostanziali” sul diritto alle varie agevolazioni restano sempre possibili.


3 I rimborsi dalle casse 

Chi ha ricevuto rimborsi da casse sanitarie o altri enti analoghi potrebbe ritrovarli indicati come redditi a tassazione separata nel rigo M3 del nuovo quadro M se sono riferiti a spese sostenute in annualità precedenti il 2024. Se però le somme restituite sono già state sottratte dalle spese detraibili nella dichiarazione presentata l’anno scorso, il dato va cancellato. Il riscontro può non essere immediato, ma le casse di solito consentono di scaricare (o inviano per email) un prospetto per annualità.


4 Mutui e altri dati precaricati 

Tra i dati che vengono precompilati ormai da anni ci sono i premi assicurativi, gli interessi sui mutui, le tasse universitarie. Qualche sporadica mancanza viene ancora segnalata (ad esempio in tema di mutuo o quote del riscatto di laurea). Se il dato è assente, va reperito il giustificativo – come la certificazione degli interessi passivi – e integrato il modello.


5 Scuola: gite e mense 

Le spese scolastiche sono arrivate di recente nella precompilata. Spesso però si tratta di piccoli importi riferiti ad assicurazioni, gite o uscite didattiche. Scuole private a parte, la voce più rilevante sarebbe la mensa, il cui dato è però assente nella precompilata se il servizio è gestito da una società esterna: in questo caso la cifra va aggiunta dal contribuente (di solito l’attestazione dei pagamenti arriva per email dal gestore o è scaricabile dal suo sito). Spesso le spese comunicate dalle scuole sono solo riportate nel foglio informativo – in coda alla precompilata in pdf – ad esempio con la motivazione che «non è sempre specificato il soggetto che ha sostenuto la spesa».


6 Le spese mancanti 

Alcuni oneri vanno sempre aggiunti. È il caso delle spese per l’attività sportiva dei ragazzi. Serve la ricevuta del pagamento e la prova di aver pagato con mezzi tracciabili (anche da estratto conto, se non si ha lo scontrino del Pos). Questi dieci giorni da qui al 15 maggio possono servire a raccogliere il materiale.


7 Lavori in casa e affitti 

I bonifici per lavori edilizi eseguiti dai singoli contribuenti nel 2024 sono sempre nel foglio informativo e vanno aggiunti caso per caso (controllando di aver diritto alla detrazione e – raccomanda il Fisco – di non aver ceduto il bonus). Le spese per lavori condominiali comunicate dagli amministratori sono cresciute del 32% rispetto all’anno scorso. Se le Entrate non hanno rilevato anomalie, queste spese sono già in precompilata; ma potrebbero essere anche da inserire a mano qualora, ad esempio, l’intervento sia iniziato in anni precedenti e si chieda di «verificare il non superamento dei limiti di detraibilità». Sempre in tema di immobili, acquisti e vendite sono già registrati nella precompilata. Potrebbero mancare le variazioni nell’utilizzo, come i cambi di residenza. Idem per gli alloggi affittati rimasti sfitti. Chi sa di aver subìto queste modifiche deve prepararsi anche a correggere il modello. A proposito di affitti, debutta quest’anno l’obbligo di indicare il codice Cin assegnato per le locazioni brevi: un adempimento cui fare attenzione, perché una “svista” (anche solo l’indicazione di un numero di cifre inferiore) può comportare lo scarto del 730. In generale, in caso di errori dopo l’invio, si potrà annullare la trasmissione (ma solo una volta) dal 19 maggio al 20 giugno e poi rimandare il modello entro la scadenza, il 30 settembre.

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